Marisa Bordiga


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Poesie

HO CHIESTO

Ho chiesto al mare:
"Chi sono io?"
"Quello che ti va di essere!"
mi ha risposto.
"A che servo io?"
"A costruire il mosaico!"
"Dove sto andando?"
"Dove va il mare!"
"Ma il mare dove va?"
"Dove nasce il sole!"
"E il sole dove nasce?"
"Dove muore l'Ombra!"

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COSI' VANNO LE COSE

Da bambino, quando vuoi camminare da solo
c'è sempre qualcuno che ti tiene per mano.
Da grande, quando vuoi qualcuno che ti tenga per mano
ti tocca camminare da solo.

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CI SONO AMORI

Ci sono amori che finiscono
e amori che non iniziano mai.
Ci sono amori vissuti intensamente
e amori trascinati senza più sogni.
Ci sono amori eterni
e amori fragili.
Amori tristi
Amori infelici
Impossibili
Unilaterali
Inconfessabili
Racchiusi dentro il cuore.
Senza età.
Ci sono Amori.

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SONO PARTITA

Sono partita,
così,
all'improvviso,
senza salutare nessuno.
Come morire.
Me ne sono andata
un mattino d'autunno
quando il sole ancora
si stropicciava gli occhi
e le colline addormentate
si scuotevano le nebbie dalla cime.
Me ne sono andata
per cercare una strada
un sentiero
uno spazio
tra gli alberi fitti
fuori da questa giungla
soffocante
che oramai
mi ha soffocata.
Sono partita
in cerca di qualcosa
che mi porto dentro
e non troverò lì fuori.
Sono andata ad incantare gli occhi,
a far brillare il cuore
a svegliare un incantesimo
che si è assopito
nel ripetersi di ritmi
tutti uguali.
Poi tornerò
ripiegando
giorni e notti
ordinatamente nella mia valigia
con qualche foto in più
nelle memorie.
Tornerò,
senza essermi trovata
per infilare ancora giorni
nella collana della vita.
Buttare fuori il fiato.
E ricominciare.

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LA GIOSTRA

Ci sono giorni in cui
la mia personalità
la fa da padrona.
Prende il sopravvento
mi strappa i capelli,
mi stringe la gola,
mi contorce i visceri
come un serpente aggredito.
La mia anima urla,
piange,
si ritira
e poi ....si placa.
Sembra soccombere....
O forse invece
soltanto se la ride
di questa commedia-tragedia
che va in scena
nel teatro terreno.
Ma gli occhi
diventano ciechi,
si chiude il passaggio alla Luce
verso l'abisso del dentro.
Ed io (io chi?)
in bilico su un filo di seta
sospeso tra abisso e Infinito
mi guardo. (Chi guarda?)
Io guardo me stessa
da un punto al di fuori di me
dove, impossibile!,
il dolore non c'è.
E rimango impassibile
al vento che tutto travolge
che scuote, distrugge
e ricrea
su un piano più su.
Più su?
Di dove io guardo?
Non so dove sia
questo luogo non luogo
di un tempo non tempo
che mi appare fissato
in un punto preciso
che un attimo dopo
è scomparso.
Chi sono?
IO SONO O NON SONO?
Non so.
Forse TUTTO è nel NULLA del TUTTO


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